Crema solare ad alta protezione, e mi abbronzo lo stesso.

bambino spalma crema solare
Ogni anno, con l'estate, arrivano le raccomandazioni sulla protezione solare. Per quanto ci s'impegnino anche stimati esperti però, vince la superstizione, secondo la quale con le protezioni solari "alte" non ci si abbronza, se non si prende il sole durante le ore centrali ci si abbronza di meno, e le creme solari "abbronzanti" sono quelle che "accelerano" l'abbronzatura.

Chi sta al mare per pochi giorni preferisce rischiare una scottatura piuttosto che tornare a casa bianco, nonostante il cancro della pelle sia uno dei più orribili e purtroppo anche quello in maggiore aumento.
Spopolano inoltre le creme fai-da-te, "naturali", "biologiche", insomma, magiche.
In realtà, allo stato attuale delle conoscenze, non abbiamo molto a disposizione per difendere la pelle dal sole, soprattutto con una semplice crema: pensandoci bene è già un miracolo in sé che qualcuno abbia pensato di polverizzare dei minerali come lo zinco o la mica (naturalissimi quindi, e per fortuna non marciscono con il caldo, come fanno invece tutti gli ingredienti "organici") che, distribuiti in una sostanza spalmabile, fanno quel che possono per riflettere e deviare i raggi solari.
Il problema piuttosto è quanto poco, in ogni caso, possano proteggere queste creme, che non sono in realtà formulate per impedire l'abbronzatura, ma l'eritema solare e le scottature, appunto. La protezione fornita contro il cancro e l'invecchiamento della pelle è in ogni caso inadeguata, anche per le protezioni più alte. L'unica raccomandazione valida resta quella di non esporsi troppo al sole oppure di coprirsi.
Ma procediamo per gradi:
- le creme "abbronzanti" che accelerano l'abbronzatura, non esistono. Ci sono dei prodotti oleosi privi di protezione solare, il cui unico scopo è quello di ungere la pelle in modo che non si secchi. Alcuni hanno un colorante che "tingerebbe" la pelle, pure di un colore ridicolo e che non sostituisce per nulla la protezione data dal naturale processo di produzione della melanina, che ha i suoi tempi, che non si possono accelerare, se non attraverso manovre farmacologiche, quelle sì pericolose, e che sono riservate a chi soffre di una malattia chiamata vitiligine, ma che anche in questo caso danno risultati deludenti. Se esistesse un modo per accelerare la formazione di melanina e quindi l'abbronzatura, il suo inventore avrebbe fatto Bingo, e non solo con i bagnanti: di sicuro non venderebbe tale crema miracolosa ai soli bene informati per pochi euro, ma a qualche multinazionale che gliela pagherebbe milioni.
- il sole delle ore centrali non abbronza più in fretta, danneggia solo più in fretta. Molta gente confonde un certo color mattone della pelle con l'abbronzatura: in realtà si tratta di una scottatura, tipica delle pelli olivastre, che non assume quei toni accesi delle pelli chiare ed è meno dolorosa, ma significa comunque danno e ricambio della pelle danneggiata velocizzato: traducendo, l'abbronzatura ottenuta a furia di scottature intermedie ha un colore intenso, ma dura tre giorni: poi lo strato superficiale e abbronzato della pelle si squama già durante il volo di ritorno e il danno profondo resterà nei secoli dei secoli.
- le creme protettive numero x non garantiscono proprio per niente che ci si possa esporre al sole un numero di x ore più a lungo senza scottarsi: in realtà spesso proteggono poco, vanno via facilmente, anche se c'è scritto che sono waterproof, e soprattutto non difendono dai raggi UVA se non in modo sommario, indipendentemente dal loro fattore, che si divide in basso, medio e alto. In sostanza, una SPF 30 non dice che si può stare al sole 30 volte più a lungo che con una 0, e soprattutto non protegge il doppio di una 15, come invece il consumatore tende a credere, grazie alla confusione creata ad arte dal marketing, che non è certo il portavoce scientifico di questi prodotti. Il marketing ha creato un mondo d'informazione parallelo, nel quale le cose non vengono affermate in modo perentorio (altrimenti bisognerebbe prendersene la responsabilità) ma lasciate intendere, usando frasi che possono avere molti significati, soprattutto quello che l'eventuale lettore vuole credere a ogni costo.
abbronzatura con crema spf 50

- questa è una foto delle mie gambe dopo una settimana di mare: sulle tibie ho sempre usato una crema protettiva 50+, protezione alta, per bambini. Su piedi, ginocchia e cosce, niente. Spero che questa possa considerarsi una prova sufficientemente scientifica del fatto che le creme protettive, anche quelle ad alta protezione, non impediscono l'abbronzatura, se non di pochissimo.
Proteggo le tibie perché dopo anni di sole senza protezione, la loro pelle ha subito un danno permanente e si è riempita di piccole aree bianche, prive di melanina, che non si abbronzano più, si scottano e bruciano. Sul resto delle gambe non uso niente perché la sensazione di qualcosa di unto e appiccicoso sulla pelle mi disgusta. Ma ho imparato a coprirmi quando c'è troppo sole. Se proprio voglio stare in spiaggia tra l'una e le due, metto un camicione sottile, che in caso di molto caldo, inumidisco.
- la pelle del viso è fragile e e il foto-invecchiamento una rogna. Occorre sempre una protezione alta. Il viso si abbronza lo stesso, ma rimane più luminoso. Per chi ancora non fosse convinto a usare tutto quello che la scienza mette a disposizione per non diventare una vecchia prugna, questa è la famosa foto del camionista che ha passato la vita a prendere sole soltanto sul lato sinistro del viso, quello che era vicino al finestrino: oltre alle rughe è evidente la perdita di elasticità della pelle più accentuata da un solo lato.
primo piano danni del sole sulla pelle

- la scelta della crema è spesso un problema: cercando su internet si trova di tutto e il contrario di tutto. A questo punto è necessario selezionare la fonte: questo è un articolo di Altroconsumo che mette a confronto delle creme solari protettive. La migliore risulta essere Ambre solaire di Garnier, SPF 30.
https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/news/creme-solari-test-bocciate

Inutili se non dannose le creme che promettono di contenere anche prodotti anti-age, o altro, e che prevedono l'aggiunta di ulteriori ingredienti in un cocktail già delicato, con il rischio di farlo diventare un prodotto irritante. (a questo proposito vedi altro articolo sul retinolo come anti-age https://visotonic.blogspot.gr/2015/12/la-famosa-crema-antirughe-al-retinolo-e.html )

La lezione migliore ce la danno gli esperti, non di pelle, ma di sole, cioè le persone che sempre più spesso vediamo girare per le nostre spiagge e che provengono da paesi come l'India, l'Africa e la Cina: si coprono, pur avendo una pelle che meglio resiste al sole della nostra.
Cappello, camicione, tutina per i bambini, e ombra (dove ci si abbronza lo stesso) sono la vera protezione naturale. L'abbronzatura lenta e progressiva è quella più chic, perché ha un colore diverso, che dura più a lungo, a volte fino alla stagione successiva.

Loredana de Michelis

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